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Le origini

Ambiente culturale

I primi anni del Cinquecento furono caratterizzati dall’arrivo di un gran numero di migranti provenienti dalla Val Tellina, attirati dalle buone condizioni economiche in cui versavano il Perginese e la Valle del Fersina. L’attività mineraria era il principale volano di un sistema prevalentemente basato su un’agricoltura di sussistenza.

I Morelli “Batestini”

Lorenzo Morelli, figlio di Bortolo e proveniente dal paese di Tresenda, si stabilì a Canezza nel 1522 e fu aggregato alla Gastraldia di Viarago. Fu proprio lui il capostipite di una famiglia dalle ramificazioni straordinarie, giunte fino ai giorni nostri attraverso 14 generazioni.

Tra i numerosi discendenti, si distinsero quei Morelli che ebbero il coraggio e le capacità di dedicarsi ad attività commerciali, un’intuizione che li portò a raggiungere molti successi. Furono soprannominati i “Batestini”, perché tra loro era molto ricorrente il nome Giovanni Battista.

L'osteria storica Morelli

L’azienda fu fondata da Cristiano Morelli nel 1751: dapprima si resse sui proventi derivati dalla gestione di un mulino, poi estese la propria attività aprendo un’osteria con cantina annessa.

Alla fine del Settecento suo figlio Giovanni Battista ebbe l’idea di avviare anche un salumificio, che in poco tempo si sviluppò fino ad arrivare a ben 40 dipendenti. Funzionava stagionalmente, da novembre a fine marzo, dando lavoro agli abitanti di Canezza che nei mesi più caldi lavoravano nei cantieri o nei campi. I prodotti venivano confezionati utilizzando soprattutto la carne proveniente da allevamenti della Valle dei Mocheni.

Vista l’eccellente qualità dei suoi prodotti, che venivano richiesti anche dall’estero, ben presto il salumificio Morelli si conquistò fama e prestigio, tanto che nel periodo asburgico arrivarono fino alle mense imperiali di Vienna. Il fiore all’occhiello erano i salami a forma di pera e a pasta finissima. L’azienda gestiva, oltre al salumificio e all’osteria, anche un grande negozio di generi alimentari.

Nel corso dell’Ottocento i “Batestini” diventarono la più influente famiglia del Perginese, da tutti stimati per la loro potenza economica, mai ostentata, ma che era piuttosto accompagnata da frequenti comportamenti di generosità e coinvolgimento della popolazione nella loro attività.

Video Storico

Video amatoriale dei primi anni cinquanta, realizzato da un gruppo di appassionati di Pergine e ambientato a Canezza

Il Museo degli Attrezzi agricoli ed artigianali

Canezza è stata fino agli anni Cinquanta del Novecento il centro principale ed economico della Valle dei Mocheni. Qui infatti confluiriono in gran parte gli abitanti della Valle (a quel tempo squasi priva di strade) per gli approvvigionamenti e i commerci.
Proprio per questo il paese, pur con una consistenza demografica limitata, si dotò di una straordinaria concentrazione di attività artigianali e commerciali molto conosciute e apprezzate anche fuori dalla Valle.

Il Museo degli Attrezzi agricoli e artigianali della Comunità di Canezza-Portolo raccoglie numerose testimonianze del passato di questa attività e laboriosa comunità.

Il Museo si trova a Canezza di Pergine (Valle dei Mocheni) in Via IV novembre 26/28.
È aperto ogni domenica dalle 14.30 alle 16.30 durante il periodo invernale (novembre – marzo) e dalle 15.30 alle 17.30 nel periodo in cui è in vigore l’ora legale (aprile – ottobre).

Si potranno concordate visite al museo in qualsiasi momento della settimana previo accordo telefonico.

Ingresso gratuito

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